LA STORIA
Ci troviamo in Egitto, per la precisione in una delle tombe (risalente circa al 3000 A.C.) della necropoli di Beni Hasan. Qui, sulle pareti, è possibile notare alcune tra le prime testimonianze codificate di lotta, con riquadri raffiguranti diverse tecniche di combattimento corpo a corpo. Più avanti, la lotta riscuote grande successo nella civiltà ellenica e in quella romana, in cui le sfide tra gladiatori nelle arene sono molto seguite almeno fino al 394, quando l'Imperatore Teodosio, cristiano, sopprime i Giochi Olimpici, attribuendo loro un carattere pagano. Spostandoci più vicini ai nostri giorni, il 20 maggio 1848 viene poi stilato il regolamento ufficiale della lotta greco-romana (con il nome coniato dal lottatore italiano Basilio Bartoletti, per sottolinearne il valore storico) che si differenzia da quella libera perché non permette tecniche di atterramento o ribaltamento che prevedano azioni sulle gambe. E' proprio nella sua versione greco-romana che la lotta debutta ai Giochi Olimpici dell'Era Moderna: siamo nel 1896 ad Atene: a vincere è il tedesco Karl Schumann, fenomenale se si pensa che in quell'edizione riesce a conquistare tre ori anche nella ginnastica. L'Unione Sovietica detiene il primo posto nel medagliere olimpico della disciplina con 60 medaglie, ma grandi successi hanno ottenuto anche Svezia e Finlandia, rispettivamente salite 56 e 58 volte sul podio. Sono sei invece gli ori dell'Italia, due di questi ottenuti proprio a Londra: Enrico Porro (1908, Pesi Leggeri) e Pietro Lombardi (1948, Pesi Mosca). Da citare anche la vittoria di Giovanni Gozzi a Los Angeles 1932 nei Pesi Piuma e la grande doppietta (Los Angeles 1984 e Seul 1988) di Vincenzo Maenza nei Mosca-Leggeri. L'ultima gioia, come vedremo, è arrivata a Pechino. Ai Giochi, la lotta greco-romana non prevede una versione femminile. FORMULA E QUALIFICAZIONI
Come per tutti gli sport di combattimento, a Londra l'appuntamento con la lotta greco-romana sarà all'Excel. Si lotterà con in palio sette medaglie d'oro, in queste categorie di peso: Gallo (fino a 55 kg), Piuma (fino a 60 kg), Leggeri (fino a 66 kg), Welter (fino a 74 kg), Medi (fino a 84 kg), Massimi (fino a 96 kg) e Super-Massimi (fino a 120 kg). Per ottenere la qualificazione ai Giochi, la prima possibilità è data dai Campionati Mondiali di Istanbul, tenutisi da lunedì 12 a domenica 18 settembre 2011: in quell'occasione vengono assegnati 42 posti, sei dunque per ogni categoria. Chi non fosse riuscito a strappare il pass olimpico in quella circostanza, ha avuto a disposizione altri tre tornei nel 2012: quello di Sofia (Bulgaria) dal 18 al 22 aprile, quello di Taiyuan (Cina) dal 25 al 29 aprile e quello di Helsinki (Finlandia) dal 2 al 6 maggio. L'EDIZIONE DI PECHINO 2008
Andrea Minguzzi. E' questo il nome che ha regalato una grande soddisfazione all'Italia. A Pechino, infatti, il lottatore emiliano conquista il sesto oro azzurro nella lotta greco-romana, imponendosi nella categoria dei Medi. Minguzzi riesce a sconfiggere in finale il favorito ungherese Fodor, quando, poco prima, in semifinale si era liberato dello svedese Abrahamian: proprio quest'ultimo, sul podio per la consegna del bronzo, si rende protagonista di un gesto bruttissimo, gettando via la medaglia in polemica con i giudici che avevano assegnato il successo a Minguzzi. Più in generale, la miglior nazione della disciplina a Pechino è certamente la Russia, che conquista tre ori sui sette in palio. Nei supermassimi trionfa invece il cubano Lopez, portabandiera della sua nazione nella sfilata iniziale.